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On-line la prima parte dell'intervista al professor Giorgio Luraschi!

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lunedì 3 gennaio 2011

“Nessuna cultura può vivere se cerca di essere esclusiva”(Mahatma Gandhi)

Un patrimonio culturale di oltre 15000 opere. Un centinaio di libri risalente all'età della Restaurazione, una decina sono anteriori all'anno 1800 e una minoranza addirittura all’anno 1600. Le donazioni del novecento portano i nomi di Giuseppe Ghislanzoni, (circa 4000 volumi antichi), Aristide Baragiola (un migliaio di opere di letteratura tedesca), Giuseppe Casati (mille spartiti musicali), Marco Enrico Bossi (raccolta delle sue opere musicali). Un valore storico-sociale incommensurabile per l’intera comunità comasca. Questa è la biblioteca dell’”Imperial Regio Liceo Classico A. Volta”, la SALA BENZI, la cui importanza è troppo spesso ignorata o colpevolmente dimenticata nella nostra città.

LA STORIA_ La biblioteca del Liceo classico è nata con la fondazione stessa del Liceo ma la sua storia è strettamente legata a quella della biblioteca comunale di Como. Molti, o almeno i più giovani, ignorano difatti di come la biblioteca comunale sia nata da una costola della stessa Sala Benzi. I suoi inizi si possono ascrivere a Francesco Benzi, notabile comasco, che nel 1663 destinò al Collegio dei nobili giureconsulti di Como (Il Collegio dei Dottori) il proprio patrimonio librario per la creazione di una biblioteca di uso pubblico e una rendita per il suo mantenimento e ampliamento. Nel 1749 furono stabiliti nuovi orari di apertura al pubblico e nel 1775, in seguito alla soppressione della Compagnia del Gesù, confluirono in biblioteca i libri dei Gesuiti. Alessandro Volta si adoperò per il buon fine di questa fusione e scrisse un elenco di opere da acquistare: "per una prima discreta provvista di libri scientifici per matematica, fisica, metafisica e storia naturale". Nel 1811 fu trasferita nell'edificio del Liceo Classico a Porta Torre, che l'architetto Simone Cantoni aveva ristrutturato disegnando un'ampia sala destinata alla biblioteca. Fino al 1962 il Liceo fu dunque sede della biblioteca comunale di Como; la Sala Benzi era la sala di lettura di questa biblioteca, prima del trasferimento di circa 164000 opere nella attuale sede nel 1969, realtà allora unica in Italia. Dopo questa data la biblioteca del liceo classico ha intrapreso un cammino autonomo, specializzandosi nella raccolta delle testimonianze di cultura classica.
Ecco cosa ci ha detto il professor Franco Gelli, coordinatore per gli acquisti della biblioteca del Liceo Volta e referente per il progetto di ristrutturazione

Buongiorno professore. Tempo fa sulla Provincia è apparso un articolo nel quale una classe liceale segnalava una Sala Benzi in non perfette condizioni. Cosa ci può dire al riguardo?
Beh la realtà non è esattamente questa. Ad esempio la balconata di cui gli studenti parlano non è affatto chiusa perché inagibile; certo dopo duecento anni la struttura non è più solida come un tempo, quindi è sconsigliabile accedervi in più di tre o quattro contemporaneamente. Questo accesso limitato non è peraltro un problema, in quanto al piano superiore sono conservate solo riviste oramai in disuso.
Ad oggi dunque in quali condizioni versa la Sala?
In tempi recenti abbiamo fatto fare un controllo da una società di restauro comasca: si sono stupiti, in quanto nonostante l’età i mobili sono in un buono stato di conservazione e le tarlature sono pochissime. Certo, possono e devono essere apportate alcune migliorie ma mi preme sottolineare come sia necessario un intervento di tipo conservativo, non di ristrutturazione. Al massimo bisogna sostituire le griglie metalliche che caratterizzano gli sportelli, oramai allentate (sono le originali) e che essendo aperte purtroppo causano il deposito della polvere sui libri. Alcune serrature sono arrugginite, andrebbero sostituite. Lo stesso impianto di illuminazione potrebbe essere migliorato.
Sicuramente i più bisognosi di intervento sono i tavoli della Sala: il piano originario era in legno massello, ora invece è stato sostituito con un rivestimento in vilpelle francamente discutibile.
Infine il soffitto e la parte lignea: imbiancare e riverniciare per prevenire infiltrazioni e tarlature. Sono interventi mirati che è bene fare ora, in quantoi costi sarebbero più contenuti di quelli eventualmente realizzati tra qualche anno.
Una parte dei finanziamenti raccolti per questa opera di conservazione verrebbe poi impiegata per rimodernare anche la Grand’Aula: migliorandone l’illuminazione diverrebbe un’ottima sala proiezioni.
In Grand’Aula inoltre sono presenti materiali inutilizzati: i bollettini ufficiali che documentano la legislazione scolastica dagli anni 30 agli anni 90. Inutili oggi in quanto tutto viene trasmesso e consultato in via telematica. Gli armadi che li contengono potrebbero essere liberati, ripuliti, risistemati, igienizzati. Una volta liberati potrebbe essere utilizzati per contenere una parte del patrimonio dell’Aula Benzi. Siamo in trattativa con l’archivio di Como al quale vorremmo inviare questi bollettini; in comodato, in modo da garantirne la conservazione.
Nel 2011 si festeggerà il bicentenario della Sala.
Esatto, e come regalo vorremmo compiere una completa opera di rivitalizzazione della Sala Benzi, riportandola agli antichi splendori; in alcuni comaschi, i meno giovani, è ancora vivo il ricordo di quando la Benzi era la sala lettura della biblioteca . Nostro obiettivo è portare tutti i libri della biblioteca liceale in questa sala, per sfruttarne appieno la bellezza, e renderli fruibili anche ad una utenza esterna a quella del Volta.
In vista di questo obiettivo nell’ultimo lustro abbiamo potenziato il nostro patrimonio di opere classiche: siamo tra i pochi in Lombardia a possedere la paulywissowa, enciclopedia dell’antichità classica, in lingua inglese. Abbiamo tutte le pubblicazioni LesBellesLettres, la casa editricefrancese specializzata in scienze dell'antichità e famosa soprattutto per la sua ampia collezione di testi della classicità.
Ma la grande novità che vorremmo presentare è questa: l’apertura di un abbonamento che ci consenta di consultare on line il thesaurus linguae graecae(un centro di ricerca e una biblioteca digitale della letteratura dell'antica Grecia. Il centro, fondato da Marianne McDonald, nel 1972, all’Università della California, Irvine, ha messo a disposizione degli studiosi la prima versione della biblioteca digitale, sotto forma di un Cd Rom, nel 1985. Dopo tre successivi aggiornamenti nello stesso formato, dal 2001 i testi sono divenuti accessibili in rete alle istituzioni e singoli studiosi abbonati)
Attraverso l’installazione di postazioni informatiche, miriamo a concedere questo servizio a chiunque ne abbia interesse, in modo da diffondere e condividere il nostro patrimonio storico e culturale anche all’esterno del nostro Liceo.

Matteo Morbiducci

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